“La notizia della bocciatura ad opera del Tar, l’ennesima peraltro, dell’ordinanza emessa dal governatore reggente Nino Spirlì sulla chiusura delle scuole a causa dell’emergenza Coronavirus, più che lasciare stupefatti, comincia a far indignare ogni cittadino di questa nostra amata terra non schierato con lo stesso presidente facente funzioni. Già, proprio lui, il “Mago Spirlì” come lo chiamano molti ormai, ossia uno dei soggetti preferiti dal geniale comico Maurizio Crozza che con la sua imitazione ha toccato ascolti-record nell’edizione 2020/2021 della fortunata trasmissione. E del resto la situazione in Calabria comica lo è davvero. Da circa sei mesi. Purtroppo, aggiungerei io, auspicando pure che non diventi tragica. Si badi bene, però. Non mi riferisco di certo agli aspetti folkloristici di Mago Spirlì, ovvero sull’abbigliamento indossato o le frasi dialettali pronunciate, considerato come per me potrebbe andare vestito anche da Cappuccetto Rosso o parlare in aramaico se solo il ‘presidente sostituto’ sapesse risolvere i tanti guai della regione o almeno contribuisse in modo decisivo a farlo.E invece niente. La sua incapacità è proverbiale. Pensate ad esempio al caso, anzi alla telenovela di infima qualità, ‘scuole chiuse’.
Un provvedimento che, sia chiaro, in linea di principio come misura antiCovid potrebbe addirittura starci. Ma se dall’astrazione di ragionamenti senza ‘carte alle mani’ si passa alla concretezza di dati che ci raccontano di un miserrimo 0.4% – no, non ho sbagliato, ribadisco lo 0.4 – di personale della scuola vaccinato a fronte del quasi 69% della Toscana – prima in Italia in tale speciale graduatoria – e, udite udite, del quasi 63% della Puglia, la migliore al Sud e seconda a livello nazionale, allora la prospettiva cambia. Eccome se cambia. Anzi forse si ribalta. Succede infatti che, presentandosi con numeri e percentuali del genere, la chiusura diventa una strada probabilmente obbligata per coprire ben altre magagne e responsabilità. La Calabria, la nostra sanità, la nostra salute – ma anche l’organizzazione del Recovery Plan e, quindi, il futuro dei nostri figli – fino a metà ottobre (periodo delle elezioni) saranno in balia di Mago Spirlì. Spero che i calabresi non dimentichino Spirlì e le sue tragicomiche farse nel segreto dell’urna, quando rischieranno di votare questi soggetti non solo di destra (come Spirlì), ma anche di sinistra. Perché tra i partiti di questa destra e di questa sinistra non c’è alcuna differenza: fanno tutti parte del grande PUT (Partito Unico della Torta). I calabresi hanno un’unica efficacissima arma a disposizione che si può riassumere con l’hashtag #puniamoliconilvoto”!
Ma il problema della Sanità calabrese non è soltanto Spirlì. Spiace constatare come sul fronte del contrasto all’impatto clinico, ma anche socioeconomico, generato dalla pandemia, anche il commissario straordinario alla Sanità calabrese Guido Longo abbia collezionato una serie di ritardi, inefficienze e decisioni discutibili, fra cui le vicende, ancora tutte da chiarire, delle dosi di vaccino sparite nel cosentino; del caos nelle procedure di somministrazione a Reggio e dei dati falsi sempre riguardo ai malati del terribile Virus. Di male in peggio, insomma”.