Tra le attività previste che intendiamo portare avanti anche la protezione degli animali, investendo tra l’altro risorse per risolvere il gravoso problema del randagismo, divenuto, specialmente nelle periferie urbane, un problema emergente, che non può essere sottovalutato – non solo per motivi di ordine e sicurezza sanitaria pubblica – ma anche per garantire condizioni di protezione e sopravvivenza agli animali, i nostri “migliori amici”. Le vigenti normative (legge n.281/1991 e legge regionale n.4/2000) demandano ai Servizi Veterinari dell’ASP le competenze, tra l’altro, per l’attuazione Decreto del Commissario ad Acta n.32/2015, che precisa “le strutture deputate alla cura e alla custodia degli animali randagi sono: i Canili Sanitari, i Canili Rifugio e le Oasi Canine”. Tuttavia sono pienamente consapevole che il decreto allo stato attuale resta inattuato, come evidenziano le denunce reiterate dalle principali associazioni di protezione degli animali, e che il problema dovrà essere affrontato in maniera molto più incisiva, con impiego di adeguate risorse e coinvolgendo nella programmazione e nella decisioni esecutive i rappresentanti delle associazioni, anche per eliminare soluzioni inadatte che spesso sono veri e propri “Lager”, in cui gli animali vengono tenuti reclusi in condizioni di tortura fisica e psicologica.