Proteggere il nostro mare sarà uno dei principali punti su cui intendiamo concentrare la nostra azione. Vogliamo risolvere questo annoso problema con una radicale riorganizzazione dell’intero sistema di depurazione della Calabria, attraverso il finanziamento tramite fondi europei di un Progetto Strategico Regionale finalizzato alla Depurazione e alla Salvaguardia del Mare. Tale progetto dovrà essere avviato alla luce di una ricognizione approfondita che individui tutte le peculiarità locali e le criticità dei singoli sistemi di depurazione. In tal modo i sistemi di depurazione che presenteranno criticità saranno integrati con elementi aggiuntivi, o adeguati tecnologicamente, o costruiti ex-novo, in base esigenze dei singoli comuni che tengano conto della popolazione di picco nel periodo estivo. Inoltre i depuratori dovranno essere forniti di centraline di telecontrollo a distanza che permettano di controllare in tempo reale lo stato di acque, pompe, serbatoi tubazioni; di individuare con immediatezza la presenza di perdite. Tali sistemi consentiranno di monitorare l’efficacia l’efficacia e la correttezza dell’azione dei sindaci nella gestione dei depuratori, e loro eventuali inadempienze. È importante mettere in campo anche sistemi di ultima generazione per la depurazione dei reflui fognari, che consentono ridurre i volumi dei fanghi di depurazione che costituiscono la principale criticità nella gestione del processo depurativo, o addirittura il loro ri-utilizzo in agricoltura.
Ove necessario, la Regione si dovrà sostituire ai Comuni che non fossero in grado di affrontare, sotto l’aspetto tecnico ed economico, un problema devastante per l’ambiente e per i riflessi negativi che ha sul turismo balneare. In tal caso verrà preservata e salvaguardata una delle principali fonti di sostentamento della nostra economia, il nostro mare.
Un progetto regionale per la depurazione in netta contrapposizione alla logica dello sperpero dei fondi europei fino riversati in una miriade di progetti inutili, cervellotici e disarticolati che non hanno portato alcun benessere alla nostra Terra.
I progetti dovranno essere eseguiti selezionando i migliori esperti sul territorio nazionale che siano nettamente al di fuori dei giochi di potere e degli interessi di casta pervadono nostra regione. A tal proposito si ricorda il tentativo di organizzazione nel sistema di depurazione che nel 2007 sfociò nella nota inchiesta giudiziaria denominata “Poseidon” che coinvolse vari politici calabresi, molti dei quali ancora sulla cresta dell’onda: il malaffare prese il sopravvento perché i progettisti erano collusi con i politici e il nostro mare, nonostante sia stato spesso quasi un miliardo di euro, non ha avuto benefici positivi tangibili.