Carlo Tansi, rappresentante di Tesoro Calabria e del popolo arancione in marcia in vista delle prossime Regionali, ieri ha inteso esprimere la sua vicinanza al personale del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, recandosi sul posto, considerato come per molti dipendenti le speranze di mantenere l’unico posto di lavoro siano ormai ridotte al lumicino. Il commissario prefettizio dell’Azienda sanitaria provinciale non vuole infatti proseguire il rapporto con l’importante presidio ospedaliero privato che senza la Convenzione della stessa Asp ha zero chance di andare avanti. Risultato? Larga parte di un gruppo di circa 700 persone (di cui 312 assunte e 49 a Partita Iva) si ritroveranno in mezzo a una strada. Si tratta oltreché dei medici (fra cui alcuni luminari nella loro branca), di infermieri, Oss e amministrativi del presidio, pure appartenenti all’indotto formato dagli operatori dei servizio mensa e manutenzione ecc.
Gente quale il membro del Cda Franco Perticone, il cardiochirurgo Alfonso Sciangula, l’angiologo Elia Diaco (peraltro candidato al consiglio regionale nelle fila del polo civico tansiano), ma soprattutto come il caposala della Terapia Intensiva Oscar Tegano e il responsabile dell’accettazione Claudio Garcea. E proprio ai rappresentanti di quest’ultima categoria è andata l’attestazione di solidarietà più sentita, considerato il fatto che gli amministrativi – soprattutto se ormai giunti alla mezza età – siano assai difficilmente ricollocabili nel mercato del lavoro. Una tragedia sotto il profilo umano, se si pensa come al S. Anna siano in servizio coppie di marito e moglie che rischiano da qui a un paio di mesi di ritrovarsi in preda alla disperazione più assoluta.
Al leader di Tesoro Calabria il compito di testimoniargli tutto l’interessamento possibile, che come ovvio allo stato non può tradursi in atti concreti nei palazzi istituzionali in mancanza di una carica attualmente detenuta. Ma che non ha impedito allo stesso geologo prestato alla politica di affermare in un lungo video in cui ha coinvolto i citati malcapitati lavoratori dell’Hospital in fibrillazione ormai dalla scorsa vigilia di Natale quando hanno ricevuto la ferale notizia della possibile imminente chiusura del S.Anna: «La Procura guidata da un magistrato del calibro di Nicola Gratteri – evidenzia – deve come ovvio fare tutti gli accertamenti del caso e se ha rilevato anomalie tali da dare la stura a un’operazione, che ha portato all’azzeramento del vecchio management a cui si imputano prestazioni fittizie per il valore di 10.5 milioni di euro, sono sicuro avrà avuto in mano elementi concreti.
L’auspicio è che però non siano i dipendenti a pagare colpe non loro. Senza contare il danno all’utenza che afferisce qui dall’intera Calabria e anche oltre. Nella clinica, aperta agli inizi degli anni Sessanta ma convertita in centro di Cardiochirurgia d’eccellenza a partire dalla fine del secolo scorso – si fa presente – si svolgono infatti ben 4mila interventi all’anno, con una media di oltre 80 pazienti al mese, una significativa parte dei quali ad alta specializzazione. A questo si aggiunge la certificazione di qualità dell’Agenas che l’ha inserita fra le prime 10 strutture d’Italia e l’impressionante dato del 35% del totale delle operazioni cardiovascolari di tutta la regione eseguiti qui. Evidenze – conclude – che dovrebbero spingere chi di dovere a esperire ogni tentativo pur di salvare il Polo cardiochirurgico migliore della regione e non solo».