Altro problema atavico della Calabria su cui concentreremo la massima attenzione, è quello del mare sporco: ampi tratti di mare delle coste calabresi risultano da decenni fortemente inquinati a causa di canali, fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. Il mare sporco è un problema drammatico e (apparentemente) irrisolvibile per il nostro turismo, essendo fortemente percepito dai turisti, ed è anche evidenziato, senza tema di smentita, dai monitoraggi effettuati dai tecnici di Goletta Verde di Legambiente. Il problema è di natura strutturale, oltre che estremamente complesso, ed è determinato da molteplici cause che dipendono da fattori locali:
– sversamento nei fiumi di fogne con allacci abusivi da parte di edifici o di interi condomini;
– mancata manutenzione il mancato controllo dei depuratori comunali;
– sottodimensionamento di molti depuratori, progettati originariamente per i residenti, ma che in estate devono sopportare i reflui fognari di un numero di persone nettamente superiore rispetto alla popolazione residente;
– fatiscenza degli impianti di depurazione fatiscenti, cattiva progettazione o realizzazione;
– assenza di depuratori (!) in molti comuni che scaricano illecitamente i reflui fognari nelle acque bianche;
– presenza di ditte scaricano illegalmente le cisterne degli autospurghi nei fiumi.
È bene comunque precisare che esistono anche depuratori che funzionano perfettamente in comuni i cui primi cittadini non hanno responsabilità sulla balneabilità del mare poiché le fonti di inquinamento derivano da comuni limitrofi che non hanno sistemi di depurazione efficienti.