A dispetto di chi non ci credeva, siamo diventati mille in ventiquattro ore.
Abbiamo lanciato una petizione online su change.org per proporre ai calabresi e all’opinione pubblica la candidatura di Carlo Tansi, l’ex presidente della Protezione Civile calabrese, alla presidenza della Regione in vista delle prossime elezioni, che si terranno tra novembre e gennaio.
Abbiamo precorso i tempi? No, perché quella di Tansi è una candidatura slegata dai partiti e dalle lobby di potere. È una candidatura che proponiamo dal basso, utilizzando gli strumenti di democrazia che ci offre la rete.
Mille firme in ventiquattro ore non sono poche, visto che viviamo in una terra in cui, normalmente, non ci si vuole esporre per timore di ritorsioni. Non sono poche considerata la stagione balneare che sta per entrare nel pieno. Non sono poche perché i tanti commenti entusiastici e le molte condivisioni sui social fanno capire che siamo uno zoccolo duro, presente in tutto il territorio regionale e pronto a mobilitarsi per creare consenso.
Inutile spiegare nei dettagli i motivi per cui abbiamo deciso di scommettere su Carlo. Ci limitiamo a dire che, a differenza di chi se ne riempie solo la bocca, noi abbiamo deciso di fare sul serio con l’idea di società civile: per questo abbiamo scelto uno studioso, un professionista, un tecnico e un amministratore di grande valore e di altrettanto coraggio.
Per lui, parlano gli anni di ricerche e di studi in difesa dell’aspetto più debole della nostra regione: il suo territorio gracile, impervio e pericolante.
Per lui, parlano le iniziative forti prese durante la guida della Protezione Civile, rivoltata come il classico calzino e trasformata da carrozzone inefficiente a struttura importante al servizio dei cittadini.
Al riguardo, possiamo dire che Carlo ha fatto ciò che, in una terra normale, i cittadini e i contribuenti si aspettano da un amministratore: ha tagliato i costi e gli sperperi e ha trasformato i risparmi ottenuti in efficienza.
Ha riqualificato la struttura, dotandola di quelle tecnologie di cui era priva per la colpevole e forse non disinteressata inerzia di chi lo ha preceduto.
Ha riqualificato il personale: ha selezionato i professionisti sulla base di criteri meritocratici e ha dato dignità ai volontari, grazie ai corsi di formazione.
Soprattutto, ha fatto continue denunce sulle presunte malversazioni di certa classe politica e di certa burocrazia. Anche in questo caso, con risultati importanti: molte di queste denunce sono state vagliate dalla magistratura e da non poche di esse sono sorti processi da cui forse, potremo apprendere molte verità scomode e altrettanti retroscena imbarazzanti.
Di tutte queste iniziative di rottura si sono accorti in molti, soprattutto fuori dalla Calabria: lo prova il premio ricevuto dal Forum della Pubblica Amministrazione nel 2018. Solo certa classe dirigente, che si ostina a funzionare al contrario, ha deciso di silurarlo.
Noi, invece, ci rivolgiamo ai calabresi con una domanda: cosa accadrebbe se Carlo potesse applicare a tutta la Regione la ricetta usata con la Protezione Civile?
Per questo, vi chiediamo di aiutarci: siamo diventati mille in poche ore, potremmo diventare un esercito in pochi giorni.
Le catastrofi naturali non aspettano nessuno. E questo Carlo lo sa da sempre. Ma neppure i disastri politici sono da sottovalutare: la Calabria ha perso il dieci per cento dei suoi abitanti in poco più di cinque anni, grazie alle condizioni deteriorate della convivenza civile, dovute in buona parte all’inconcludenza, all’arroganza e alla disonestà di certa classe politica.
Noi abbiamo deciso di scommettere su una persona competente, onesta e coraggiosa prima che sia troppo tardi. E voi?