Da questa mattina sto ricevendo molti auguri di buon primo Maggio, la festa dei lavoratori. Ringrazio tutti, naturalmente, ma mi chiedo, da calabrese, se questa festa, dedicata a chi ha combattuto per il diritto al lavoro ed a un lavoro dignitoso, sia effettivamente la festa dei calabresi. Ogni anno l’ISTAT fa una fotografia del Paese e delle Regioni italiane, sulla produttività, sullo stato di ricchezza e di benessere, sui servizi sanitari, sull’occupazione, ecc. I dati ISTAT riguardanti la Calabria che ora vi leggo, mi hanno tolto la voglia di augurare buon primo Maggio ai miei conterranei.- Il tasso di occupazione tra il 2014 e il 2019 é del 42%, ma la situazione ultimamente è drasticamente peggiorata con la pandemia COVID19. La perdita di posti di lavoro dall’inizio della pandemia è un’emorragia ancora in atto: si è registrata una perdita netta di 19.302 lavoratori occupati, che attualmente sono 531.220.- I disoccupati oggi sono 146.087. – Gli “inattivi” – cioè le persone che non lavorano e non sono alla ricerca di un’occupazione – sono 577.798, con una diminuzione di 8.915 unità dall’inizio pandemia. – Le “forze di lavoro potenziali” – cioè le persone che non cercano attivamente un lavoro ma sono disponibili a lavorare – sono 177.085, con una diminuzione di 12.387 unità dall’inizio pandemia. A completare questo desolante quadro, si aggiungono anche altri indicatori:- il numero dei lavoratori che hanno iniziato un nuovo lavoro fuori regione sono 15.988, pari al 15% circa del totale dei nuovi avviamenti;- i calabresi che vanno a lavorare fuori regione con il titolo universitario sono 4.636, pari al 29,00% circa dei laureati. A questo quadro desolante siamo arrivati grazie ai politici disonesti, di destra e di sinistra, che ci hanno governato in questi ultimi vent’anni. Grazie agli amministratori e colletti bianchi collusi con la ndrangheta che hanno trasformato la nostra regione in terra di povertà e di conquista .Ma soprattutto siamo arrivati a questo quadro desolante grazie ai calabresi omertosi e ignavi che ritengono che cambiare le sorti della Calabria non sia affare loro. Calabresi, le cose cambiano solo se ognuno di noi decide che è arrivato il momento di cambiare. Non sperate che qualcuno, che ha già dimostrato di non volerlo fare, decida per voi. Buon Primo Maggio