CHI SONO
Sono nato a Cosenza il 22 luglio del 1962. Ho trascorso la mia adolescenza con il rock dei Pink Floyd, dei Dire Straits, dei Genesis, dei Cure, di Sting e dei Queen che ho alternato alla musica classica. Da qualche anno non disdegno i Muse. Quando posso rivedo volentieri The Wall e il Gladiatore, i miei film preferiti. Il mio libro preferito è Avere o essere? di Erich Fromm.
Mi sono laureato in Scienze Geologiche presso l’Università della Calabria con 110 e lode. Appena laureato sono risultato vincitore di una borsa di studio biennale presso l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), svolta in buona parte presso il Laboratorio di Tectonique dell’Università Pierre e Marie Curie di Parigi. Dal 1994, a seguito del superamento di un concorso pubblico nazionale, sono risultato vincitore di un concorso per ricercatore presso lo stesso Istituto del CNR, dove da allora mi occupo dello studio delle faglie attive che interessano l’Appennino meridionale, e delle relazioni tra queste faglie e i terremoti e le frane.
Per 13 anni ho ricoperto il ruolo di professore incaricato di “Geologia Strutturale” presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università della Calabria. Sono autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali. Sono stato responsabile scientifico di vari progetti di ricerca scientifici e relatore di 85 Tesi di Laurea e di Dottorato di Ricerca.
Ho ricoperto la carica di vice-presidente e di consigliere dell’Ordine dei Geologi della Calabria. Sono stato Responsabile scientifico di vari progetti di ricerca scientifici nazionali e internazionali.
Ho ricoperto anche la carica di vice-presidente (2005-2007) e di consigliere (1998-2001) dell’Ordine dei Geologi della Calabria.
Sono stato membro del Comitato di Indirizzo per il Dissesto Idrogeologico ed Idraulico della Regione Calabria ai fini della redazione di un Piano Generale degli Interventi per la Difesa del Suolo in Calabria (2009) e membro del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Assessorato all’Agricoltura e Forestazione della Regione Calabria (2005-2007).
Sono stato CTU per varie Procure nell’individuazione di responsabilità umane che hanno determinato calamità in Calabria, tra cui l’alluvione di Rossano-Corigliano dell’agosto 2015 e l’allagamento degli Scavi Archeologici di Sibari del gennaio 2013.
Sono stato insignito dei premi scientifici internazionali “Top-50 most cited articles published in Journal of Geodynamics in the period January 2006 -February 2011”, (assegnato da Elsevier l’8/3/2011) e “Environmental documentaries” al Festival Internazionale di Cinematografia Scientifica (Kanty Mansisk, Siberia – 6/9 giugno 2006). Ho partecipato a documentari scientifici come autore e divulgatore.
Sono intervenuto in varie trasmissioni televisive e radiofoniche sui media nazionali.
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Non ho mai fatto politica in vita mia fino a quando – come illustrerò più avanti – sono stato ingiustamente allontanato dalla protezione civile (2019). Ero stato lontano dalla politica perché mi sono sempre ritenuto uno scienziato al servizio di tutti e non un uomo di parte. Ciò non mi ha impedito di impegnarmi come cittadino nella tutela dei valori a cui sono stato educato sin da piccolo: la rettitudine, l’equità, la giustizia e la solidarietà, insegnamenti che ho imparato nella mia famiglia prima ancora che sui banchi di scuola. Da mio padre Giuseppe (per gli amici Pino) dipendente dell’allora Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, ho imparato l’onestà e il rispetto per il prossimo; da mia madre Angelina, convinta cattolica, ho imparato l’umiltà, la semplicità e l’azione verso i più deboli. Sono da sempre un acceso ambientalista e appassionato di grandi battaglie sociali. In qualità di membro attivo di Libera, Legambiente e WWF ho presentato a varie procure numerose denunce su abusi edilizi e illeciti che hanno deturpato il nostro territorio e messo a repentaglio l’incolumità di migliaia di vite umane. Le denunce hanno portato a indagini e processi; tra queste ricordo la costruzione illegittima nel 2010, da parte di soggetti affiliati alla camorra, di una multisala in una zona franosa alle porte di Cosenza.
L’amore per l’impegno sociale significa per me anche amore per la democrazia. Per questo motivo nel maggio 2019 mi sono candidato ed eletto consigliere, al fianco del massmediologo Klaus Davi a San Luca, Comune dell’Aspromonte, i cui abitanti dopo oltre 11 anni, grazie alla nostra candidatura, hanno potuto esercitare il loro diritto al voto ed eleggere il loro sindaco. Durante la mia esperienza di consigliere a San Luca ho dato un mio modesto contributo – a titolo completamente gratuito – che ha consentito di raggiungere obiettivi concreti, come l’istituzione della Protezione Civile comunale, l’avvio dell’iter procedurale per la realizzazione della “strada San Luca – Santuario di Polsi” e lo studio delle aree a rischio idrogeologico per tutto il territorio comunale.
Sono convinto che se è possibile cambiare San Luca, è possibile cambiare la Calabria. Se è stato possibile espugnare, con la democrazia, il fortino della ‘ndrangheta, allora è possibile distruggere l’immagine negativa che la Calabria da di sé all’opinione pubblica nazionale e internazionale di una terra condannata al sottosviluppo e alla criminalità mafiosa. E se questo pregiudizio sparisce, anche i Calabresi possono ritrovare fiducia in se stessi e far finalmente decollare la nostra Regione.
Nel triennio novembre 2015 – novembre 2018, a seguito di una selezione pubblica nazionale, ho diretto la Protezione Civile della Calabria, la regione più esposta in Italia ai disastri naturali (frane, alluvioni e terremoti). Nel mio ruolo di dirigente ha coordinato sul campo molte emergenze di rilevanza nazionale legate a gravi calamità, incluso il coordinamento operativo dei dipendenti e dei quasi 4.000 volontari della Protezione Civile regionale, nonché l’aspetto tecnico-amministrativo e il supporto alle autorità locali competenti (Comuni, Province, ecc.). Dal mio insediamento mi sono scontrato continuamente contro il malaffare, contro i poteri forti e contro i colletti bianchi che hanno ostacolato in modo subdolo il mio percorso di cambiamento. Nonostante tutto e tra mille difficoltà ho dimostrato che il cambiamento è possibile. Persino di uno dei settori più precari e pieni di malaffare come era la protezione civile della Regione Calabria prima del mio arrivo.
Col decisionismo imposto dalle circostanze sono passato dalle parole ai fatti: ho riformato profondamente la Protezione Civile e l’ho trasformata da ente disorganizzato e sprecone, a struttura tecnica e operativa altamente specializzata, informatizzata e dotata di infrastrutture tecnologiche di alta affidabilità anche nel caso di grande evento calamitoso. Per portare a compimento questa impresa ho dovuto anche ricorrere alla Procura della Repubblica presso cui ho presentato svariate denunce, alcune delle quali sono scaturite in arresti eccellenti e indagini importanti. Questa profonda ristrutturazione ha avuto anche il riconoscimento di organi di valutazione nazionali e internazionali per aver costruito un sistema virtuoso diventato modello di riferimento. Tra questi il riconoscimento del Consolato degli Stati Uniti per l’”eccezionale organizzazione della Protezione Civile della Calabria” nell’aprile 2018, il primo premio per l’innovazione tecnologica del Forum della Pubblica Amministrazione svoltosi a Roma nel maggio 2018 e il Premio Nazionale Italia Nostra conferitomi a Roma nel novembre 2017 insieme ad altre personalità di rilevanza nazionale. Non male per una protezione civile considerata, prima del mio arrivo, Cenerentola d’Italia.
Sono orgoglioso di aver fatto conoscere ai Calabresi la Protezione Civile della loro Regione, che fino a qualche anno fa ignoravano completamente.
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Nonostante l’impegno e gli obiettivi raggiunti, quel sistema contorto che mi ha fatto la guerra mi ha presentato il conto: l’ultimo giorno della mia esperienza triennale sono stato scacciato dalla protezione civile grazie a un artificio burocratico avviato dall’on. Domenico Tallini – arrestato nel novembre 2020 per concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso – e attuato da un blocco di potere trasversale comprendente partiti di sinistra e di destra, amministratori regionali e qualche sindacato, che ha agito con l’appoggio di potenti lobby imprenditoriali e affaristiche.
Ma la mia storia non finisce qui: appena tornato a fare lo scienziato al Consiglio Nazionale delle Ricerche nuovi eventi sconvolgevano la mia vita. La mia ingiusta esclusione arrivava alla ribalta dai media nazionali e si rivelava un boomerang per la casta che mi ha fatto fuori: si formava un folto movimento popolare spontaneo, nato dal basso, di cittadini calabresi che, attraverso più petizioni, in decine di migliaia chiedevano accoratamente un mio impegno diretto in politica. Un commovente atto di stima che mi spronato a candidarmi nel gennaio 2020 alla guida della presidenza della Calabria per dare voce ai desideri, ai sogni, alle istanze e ai bisogni della stragrande maggioranza di Calabresi liberi e perbene, molti dei quali disertavano da anni le urne. Ci siamo presentati così alle regionali con tre liste Tesoro Calabria, Calabria libera e Calabria Pulita, candidando autorevoli e credibili rappresentanti della società civile mai impegnati in politica. E tutto questo senza finanziatori, senza avere affisso un solo manifesto o avere mandato un solo spot elettorale e con un sistema d’informazione calabrese in gran parte contro. E fu così che le regionali 2020 si rivelarono un enorme successo: 60.000 preferenze di persone libere che per poche centinaia di voti non mi hanno consentito di oltrepassare la soglia bulgara dell’8% per avere rappresentanti in consiglio regionale… soglia di sbarramento più alta tra le regioni europee, voluta dalla stessa casta, di destra e di sinistra, per non avere intrusi nella gestione dei loro loschi affari. Ma il successo del nostro movimento civico non si fermava: nell’ottobre 2020 viene eletto a Crotone l’ingegnere Enzo Voce, il primo sindaco di Tesoro Calabria, che stravince sui candidati di un’area della Calabria con il più alto tasso di disoccupazione d’Italia e fortemente pervasa dalla ‘ndrangheta. Uno scatto d’orgoglio della Calabria che ha chiesto e ottenuto la rivoluzione, dimostrando che cambiare si può.
A seguito di questa storica esperienza ho deciso di scendere in campo in una nuova battaglia difficile – quella delle elezioni regionali 2021 – con la consapevolezza che vinceremo per governare la Calabria, perché nulla è impossibile quando si hanno idee, passione e senso di giustizia. E sottraendo la pioggia di miliardi di euro del Recovery Fund, mai avuti dalla nostra regione dal dopoguerra ad oggi, dalle grinfie degli avvoltoi in odore di ‘ndrangheta (di destra e di sinistra) che aspettano l’assalto alla diligenza, avremo la forza di riscrivere la storia della nostra Calabria per creare ricchezza e lavoro.
Alla guida della Protezione Civile regionale ho dimostrato che anche in Calabria cambiare si può. Basta volerlo. E se sarò eletto alle prossime elezioni regionali, come ho cambiato la Protezione Civile – con fatti concreti e non con le solite parole – cambierò tutti gli uffici della Regione.