Inutile puntare il dito contro la mentalità mafiosa e il clientelismo se non si dà la giusta importanza a due concetti fondamentali: la meritocrazia e la professionalità. A questi due parametri devono adeguarsi la selezione e la formazione del personale degli enti pubblici, per far fronte alla domanda di servizi efficienti che proviene dalla società. Su questi due parametri deve basarsi, inoltre, la soluzione del problema dei precari della pubblica amministrazione diventato annoso.
Non sono criteri “classisti”, ma di giustizia. Non si può pretendere una società giusta se le istituzioni non danno l’esempio.
Molti Calabresi capaci e professionali, non legati ai carrozzoni ricattatori della politica o da questi scottati, aspettano la prima occasione per abbandonare la nostra Terra, lasciando in fondo al mare un tesoro inespresso e inestimabile come la Calabria. I sistemi clientelari di potere messi in piedi dai governi regionali, di destra e di sinistra, che si sono succeduti con incessante alternanza sin dalla nascita della Regione Calabria, hanno estromesso ad arte la maggior parte dei Calabresi perbene e dalle grandi capacità intellettuali e imprenditoriali: il nostro Tesoro Calabria è stato così consegnato alla Calabria peggiore, a quel manipolo di persone incapaci e dedite al malaffare, spesso contigue alla ‘ndrangheta, sia che imbracci la lupara e sia che indossi il colletto bianco. Manipolo che, a tutti i livelli, ha eliminato la meritocrazia – per non esserne sopraffatto – costringendo i migliori cervelli e le migliori energie a lasciare la Calabria verso mete nazionali o internazionali dove hanno raggiunto posizioni di vertici assoluti. Vogliamo bloccare i cervelli e le energie in fuga prima che diventino i numeri uno in ogni angolo di mondo e scaraventare nei posti che meritano quella miriade di ignoranti portaborse senza ne arte e ne parte, diventati con gli anni direttori generali e funzionari senza aver mai sostenuto un concorso. Vogliamo costruire una Calabria con i Calabresi migliori: che valorizzi i suoi figli nella nostra Terra e in piena meritocrazia in grado di portare alla luce tutti i suoi tesori per creare tantissime occasioni di lavoro e arrestare l’emigrazione; che possa consentire ai suoi elettori di poter scegliere persone davvero competenti ed oneste, che la politica non può o non vuole offrire.
Dobbiamo promuovere ed esibire orgogliosamente, attraverso adeguate campagne pubblicitarie nazionali, la Calabria migliore, quella della nostra storia infinita, delle nostre ricchezze archeologiche e culturali, del nostro turismo, dei nostri prodotti di nicchia. Campagne che – se seguite da azioni e fatti concreti – potranno definitivamente distruggere quel marchio che ci portiamo addosso di terra di ‘ndrangheta e di sottosviluppo.
C’è una Calabria fatta da una stragrande maggioranza di cittadini perbene, professionisti, studenti che non vuole arrendersi a un destino infausto.